lunedì 30 maggio 2016

SI APRE LA MOSTRA A MANTOVA CITTA DELLA CULTURA 2016

Aprirà i battenti il 2 giugno (ore 11.30) alla presenza delle autorità Provinciali e Lionistiche, la mostra dedicata alla Grande Guerra VOCIDI GUERRA IN TEMPO DI PACE promossa dal Lions Mantova Host in collaborazione con Associazione Amici di Palazzo Te e Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina (Trieste).
L’evento, che gode del patrocinio di Comune e Provincia di Mantova, è inserito all'interno del Progetto ISONZO SOCA 1915 Voci di Guerra in Tempo diPace, coordinato dal Gruppo Ermada Vf, sostenuto dalla RegioneAutonoma Friuli Venezia Giulia all'interno dei bandi della Grande Guerra, che vede la compartecipazione di oltre 40 entità per lo sviluppo di oltre 60 iniziative, in Italia, in Slovenia, in Ungheria ed in Austria.
Sono ulteriori tre le mostre che il Gruppo Ermada promuove in contemporanea a quella di Mantova in diverse città italiane: al Castello di Duino (Trieste) la mostra “Gli Autoridella Grande Guerra: da Hemingway a d'Annunzio, da Ungaretti aSlataper”, al Palazzo Taddea a Spilimbergo (Pordenone) la mostra“l'ALBA DEL VOLO” dedicata ai veicoli della Prima GuerraMondiale, e alla Casa Carsica (Monrupino) l'estratto della Mostra“Isonzo le Dodici Battaglie”.
La mostra, che sarà visibile nella prestigiosa sala di Santa Maria della Vittoria fino al 12 giugno, prevede un percorso storico didattico, dai primi novecento ai giorni d'oggi, degli eventi che hanno legato il territorio del Carso ed in particolare l'area dell'Ermada alle vicende storiche della Grande Guerra.

Si parte dai pannelli della Bella Epoque, dove la Baia di Sistiana e il Castello di Duino erano il punto di riferimento dell'aristocrazia Austroungarica, sia in chiave balneare che culturale dell'intero Litorale. Durante la cosiddetta belle epoque, a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento, il Castello di Duino, grazie al mecenatismo dei suoi nobili signori della Torre e Tasso, era diventata un salotto rinascimentale, il quale forniva appoggio sicuro ad intellettuali e poeti. Tra costoro ne beneficiò pure il poeta Rainer Maria Rilke, nato a Praga ma di lingua tedesca, come Franz Kafka. Rilke ivi compose le sue celeberrime Elegie duinesi e perfezionò altri componimenti. Un paio di mesi dopo l’ultimo soggiorno di Rilke al castello (maggio 1914) sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale e, in meno di un anno, quel maniero si sarebbe trovato a ridosso della prima linea e devastato dalle artiglierie italiane.
Ed è proprio dal Castello di Duino, che l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria, e di sua moglie Sofia che partirono per l'ultimo viaggio in direzione Sarajevo, dove il 24 luglio vi fu l'attentato, evento che cambìò per sempre le sorti del mondo portando allo scoppio della Prima guerra mondiale. E poi il mesto ritorno a Trieste per il

funerale.
Una serie di pannelli, sono dedicati a quelle che sono le immagini simbolo della Grande Guerra, i soldati, ripresi nelle fotografie che spedivano alle famiglie, la vita di trincea, le immagini dell'aeronautica, della sanità e della cucina, che permettono al visitatore di farsi un quadro generale del conflitto mondiale.
Una seconda serie di pannelli, dedicati a quei luoghi simbolo del Carso ripresi in alcune delle poesie degli autori della Grande Guerra, come Ungaretti, Hemingway e d'Annunzio, Heinse ecc, San Michele, San Martino, Gorizia, Opachiasella, Doberdo ecc
Per finire poi ai giorni d'oggi, le immagini del grande lavoro che il Gruppo Cavità dell'Alpina delle Giulie, con in testa FLAVIO VIDONIS, che per primo iniziò oltre 20 anni fa il recupero, a cui è dedicato il nome dell'associazione, che porto alla pulitura e rinvenimento delle trincee e dei manufatti ipogei sul Monte Ermada. Il monte che fu, dal 1914, una fortezza inespugnabile dell'esercito austroungarico, che fermò l'avanzata italiana verso Trieste, e che vide i più cruenti scontri tra la decima ed undicesima battaglia dell'Isonzo prima di Caporetto. I pannelli poi dei siti e dei luoghi che oggi il visitatore può trovare visitando l'Ermada, con le sue 353 cavità, tane di volpe, grotte e trincee, dove le truppe austroungariche trovarono la salvezza, dalla Grotta dell'Ospedale, la Grotta del Fuoco, la Karl e la Zita, il sito del Marinbatterie III. Due diorami o plastici completano l'esposizione, uno dedicato alla ricostruzione fedele di una postazione del mortaio Skoda presso Ceroglie, per meglio comprendere quale fu il peso delle armi presente sul Carso. All'Ermada in scala è dedicato il secondo diorama, dove sono segnate tutte le 353 cavità le linee trincerate e i paesi che furono coinvolti nelle battaglie.

Nelle vetrine, troveremo esposte foto (dell'epoca), cimeli, manufatti, oggetti, trovati direttamente nelle campagne di scavo sull'Ermada e sulle trincee del Carso,
La mostra, come il progetto, non vuole andare a riscrivere la storia, vuole solo raccontarla e mostrarla alle nuove generazioni o a chi, ne ha solo sentito parlare, vuole stimolare una futura e successiva visita sui luoghi di battaglia, portando nella mente e nel cuore le immagini di quei giovani ragazzi, che per un ideale, giusto o sbagliato che sia persero la vita. Crediamo che solo attraverso la preziosa collaborazione con entità, associazioni ed istituzioni si possa e si debba ricostruire un futuro che non ripeta gli errori del passato.









Sarà Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 attraverso la collaborazione del Lions Club Mantova Host ad ospitare dal 2 al 12 giugno la mostra VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE  inserita nel Progetto ISONZO SOCA 1915 VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE




I rappresentanti del Gruppo Ermada Flavio Vidonis, hanno incontrato nei giorni scorsi i Responsabili della prestigiosa SALA di SANTA MARIA DELLA VITTORIA, insieme al Presidente del Lions Club Mantova Host Paolo Fragiacomo, per definire i dettagli della mostra che sarà, come nelle altre tappe, sicuramente di grande effetto ed emozione.



Appuntamento quindi al 2 di giugno data individuata per l'inaugurazione. IL CALENDARIO DEL PROGETTO
















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