giovedì 6 febbraio 2025

IL TERRITORIO ALLA BIT 2025 DI MILANO

 

 IL GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS TORNA ALLA BIT DI MILANO: 

PROGETTI E INNOVAZIONE PER IL TERRITORIO DI DUINO AURISINA
 

Il Gruppo Ermada Flavio Vidonis partecipa nuovamente alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT) di Milano, appuntamento imperdibile che quest’anno ospiterà oltre 1.000 espositori provenienti da 62 Paesi, con hosted buyer invitati da 49 nazioni e un ricco palinsesto di talk dedicato alle eccellenze di oggi e ai trend di domani. La manifestazione si svolgerà nella ritrovata location di Rho, dal 9 al 11 febbraio.

Presentazione del Territorio e dei Progetti

Il Gruppo Ermada Flavio Vidonis si propone di valorizzare il territorio di Duino Aurisina, mettendo in luce la sua storia, i sapori, l’innovazione, la sostenibilità e le origini. “Storia, sapori, Innovazione e Sostenibilità, Origini: queste sono le parole chiave delle nostre iniziative per raccontare il territorio alla più grande fiera del turismo internazionale”, dichiara Massimo Romita, presidente del Gruppo.

Durante i giorni della manifestazione, i responsabili del Gruppo avranno l’opportunità di incontrare operatori turistici e media specializzati, presentando le numerose iniziative che, unite alle peculiarità naturalistiche, enogastronomiche e storiche del territorio, ne fanno un luogo unico e attrattivo sia per il turista di prossimità che per quello internazionale.

Evento Enogastronomico

Inoltre, il Gruppo Ermada Flavio Vidonis sarà accanto al Comune di Duino Aurisina – Občina Devin Nabrežina per l'appuntamento di domenica 9 alle ore 16.00 presso lo stand della Regione Autonoma Fvg. L’incontro sarà dedicato alla presentazione dei prodotti enogastronomici delCarso, con particolare attenzione ai formaggi selezionati di alcuni produttori locali. Questa iniziativa intende evidenziare le eccellenze del territorio, valorizzando il patrimonio gastronomico legato al Carso e rafforzando il legame tra territorio e innovazione turistica.


Un Tuffo nel Passato e Uno Sguardo al Futuro

“Tornare alla BIT di Milano, la manifestazione pensata per viaggiatori e operatori di settore – dove il nostro territorio ha già lasciato il segno con una straordinaria partecipazione nel 2012, arricchita da una mostra tematica al Palazzo Guicciardini – rappresenta per noi un vero e proprio tuffo al cuore”, commenta Massimo Romita. Accanto a lui, il segretario Gianpietro Colecchia accompagnerà il presidente in questa nuova avventura.

Progetti Culturali e Turistici in Sviluppo

Il Gruppo si presenta alla kermesse milanese dopo la partecipazione a Genova, portando nuovi e importanti progetti culturali e turistici che prenderanno forma nei prossimi mesi. Tra questi spicca la dodicesima edizione del festival DuinoBook, caratterizzato da un approccio multidisciplinare che affronta temi di rilevanza sociale e ambientale.
DuinoBook si arricchirà di eventi dedicati al vino, simbolo della cultura locale e dei legami tra le comunità. Ad esempio:

La dodicesima edizione di DuinoBook, incentrata sulle “Origini” nel 2025, prevede ben 50 eventi nazionali e internazionali che mirano a creare nuove interazioni con il territorio, esplorando il legame indissolubile tra geografia, risorse locali e memoria collettiva. Il percorso include anche iniziative volte a raccontare il fenomeno delle migrazioni, ponendo in rilievo il dialogo tra tradizione e modernità.

Conclusioni

Il Gruppo Ermada Flavio Vidonis conferma così il proprio impegno nella promozione di un turismo in evoluzione, capace di valorizzare le peculiarità del territorio in tutte le stagioni e di favorire una rete di collaborazioni che accresca il potenziale di progetti ambiziosi. Le storie, i luoghi e le persone si intrecciano in un percorso di divulgazione umanistica che rende il festival DuinoBook un palcoscenico ideale per riflettere sulle origini e costruire un futuro in armonia con la propria storia.







 

mercoledì 5 febbraio 2025

LA MOSTRA DI GIIUSEPPE UNGARETTI APRE A CAPRIVA DEL FRIULI

  

A Capriva del Friuli la mostra “Ungaretti: una voce di guerra in tempo di pace”




 Sarà inaugurata mercoledì 5 febbraio alle ore 18, presso il centro civico di Piazza Vittoria a Capriva del Friuli, la mostra Ungaretti: una voce di guerra in tempo di pace, organizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis. All’evento interverranno Daniele Sergon, Sindaco di Capriva del Friuli, Rossella Dosso, Assessore alla Cultura, e Massimo Romita, Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis.

 L'esposizione racconta il legame tra il grande poeta e il primo conflitto mondiale, attraverso immagini, documenti e testi che ne illustrano l’esperienza bellica e la sua trasformazione in una voce universale di pace.

 La mostra resterà visitabile a Capriva fino al 2 marzo, per poi spostarsi nel Lazio, presso la Sala d’Armi del Palazzo Ruspoli a Nemi, in occasione dell’apertura della Città Italiana del Vino. La scelta di Nemi non è casuale: negli anni Trenta, Giuseppe Ungaretti visse in questa cittadina laziale, soggiornando dal 1926 al 1934 nel vicino Comune di Marino. Qui nacque nel 1930 il figlio Antonetto e, tra i boschi e i panorami dell’area albana, prese forma la poesia del Sentimento del tempo, segnando profondamente la sua vita e la sua opera.


GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: 

PROSEGUONO LE INIZIATIVE DEDICATE A GIUSEPPE UNGARETTI



 **ILProgetto Multidisciplinare “Giuseppe Ungaretti, Una Voce di Guerra in Tempo di Pace”**

GIUSEPPE UNGARETTI, UNA VOCE DI GUERRA IN TEMPO DI PACE



GIUSEPPE UNGARETTI, UNA VOCE DI GUERRA IN TEMPO DI PACE

Il progetto “Giuseppe Ungaretti, Una voce di guerra in tempo di pace”, ideato e coordinato dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis, si erge come un ponte tra il passato e il presente, dedicando una particolare attenzione alla figura di Giuseppe Ungaretti, uno tra i poeti italiani più influenti del Novecento. Questo ambizioso percorso narrativo ci riporta indietro nel tempo, precisamente al 1915, quando l'Italia si trovò a varcare la soglia della Prima Guerra Mondiale. In quel contesto turbolento, un giovane Ungaretti iniziava il suo servizio militare con il reggimento di fanteria sul Carso, terra segnata da conflitti e sofferenze.

Il progetto invita a riflettere su una domanda provocatoria, che sembra echeggiare tra le trincee e le valli del Friuli: “Di che reggimento siete fratelli?”. Questa questione, posta da Ungaretti nell'estate del 1916 a Mariano del Friuli, non è solo un richiamo alle esperienze condivise dei soldati, ma un invito a esplorare le connessioni umane che trascendono i confini del tempo e dello spazio. Insieme a Ungaretti, altri autori hanno espresso le loro sensazioni e testimonianze nei confronti della guerra, offrendo uno sguardo diversificato sulle contraddizioni dell’animo umano.

Attraverso una preziosa rete di eventi e processi storici, poesie, racconti e resoconti, il progetto coinvolge attivamente comunità ed enti pubblici, utilizzando una varietà di linguaggi artistici per stimolare una riflessione profonda sulla guerra e sulla sua inquietante attrazione. Dalla Prima e Seconda Guerra Mondiale fino alle recenti crisi in Medio Oriente e nelle frontiere ucraine, il gruppo si propone di esplorare le svariate sfaccettature dei conflitti contemporanei, cercando un senso in una realtà spesso caotica e dolorosa.

Le iniziative si concentreranno principalmente nei Comuni partner del progetto—Santa Maria La Longa, Sagrado, Cormons, Capriva del Friuli, Mariano del Friuli, Gorizia e Duino Aurisina—dove il patrimonio culturale legato a Ungaretti e alla Grande Guerra è stato preservato e valorizzato. Qui, musei, monumenti e luoghi storici porteranno alla luce la vita e l’opera di Ungaretti, rendendoli accessibili a un pubblico sempre più ampio.

L’iniziativa, promossa con il sostegno della Regione FVG attraverso il bando dedicato a Ungaretti, si avvale di un ricco partenariato che include diversi Comuni e istituzioni accademiche. Collaborazioni con associazioni locali e gruppi culturali aggiungono una dimensione comunitaria fondamentale, trasformando il progetto in un'opportunità di incontro e dialogo.

In un mondo dove la guerra continua a esercitare il suo oscuro fascino, “Una voce di guerra in tempo di pace” ci ricorda l’importanza della memoria, della cultura e della poesia come strumenti di resistenza e comprensione. Attraverso Ungaretti e le nuove generazioni, questo progetto mira non solo a celebrare il passato, ma a costruire un futuro di pace, ispirato dalla forza delle parole e dall’umanità condivisa.

GIUSEPPE UNGARETTI, UNA VOCE DI GUERRA IN TEMPO DI PACE

LE FOTO DELLA PIECE ALLA FONDAZIONE VILLA RUSSIZ DI CAPRIVA | GIUSEPPE UNGARETTI, UNA VOCE DI GUERRA IN TEMPO DI PACE

A MUGGIA IL PRIMO DEI DUE CONCERTI DEL CORO ANA NINO BALDI NELL'AMBITO DEL PROGETTO 1954

  

Venerdì 7 febbraio - ore 18.00

al Museo d'Arte Moderna Ugo Carà di Muggia

si terrà il concerto "Trieste nel mio cuore

del coro sezionale "Nino Baldi"

nell’ambito del Progetto 

“DUINO, TRIESTE 1954”

 coordinato dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis

 in collaborazione 

con il Comune di Muggia, 

l’ANA Sezione di Trieste 

e la Famiglia Alpina di Duino Aurisina 

con il sostegno della Regione Autonoma Fvg

 www.anatrieste.it

















domenica 26 gennaio 2025

AL VIA LA DODICESIMA EDIZIONE DI DUINOBOOK 2025 CON TANTE NOVITA'

  


Parte da Genova la nuova edizione di DUINOBOOK, il festival del libro e dei luoghi, che giunge quest'anno alla sua dodicesima edizione. L'iniziativa è promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina, con l'obiettivo di celebrare le affinità culturali e ambientali tra Duino Aurisina e Genova. Massimo Romita, presidente del sodalizio, ha recentemente presentato le attività del Gruppo durante un incontro tenutosi nel capoluogo ligure, alla presenza di associazioni e potenziali partner coinvolti nei progetti futuri.


MASSIMO ROMITA alla conferenza stampa di presentazione della 12 edizione di DuinoBook 2025

DUINO&BOOK Festival del Libro di Duino Aurisina

https://duinobookfestivaldelibro.blogspot.com/

Il festival si distingue per il suo approccio multidisciplinare, toccando temi di rilevanza sociale e ambientale. In particolare, il 22 marzo, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell'Acqua, il Gruppo Ermada, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Sgonico, inaugurerà una mostra dedicata al "Rispetto del Mare". Questa esposizione, intitolata “Tesori Sommersi del Mare Nostrum”, realizzata dal fotografo Adriano Morettin in collaborazione con la Pietas Julia, avrà come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione degli ecosistemi marini e sulla gestione sostenibile delle risorse idriche.


https://www.uwphotographers.org/2012/02/uwp-adriano-morettin.html

DUINO&BOOK Festival del Libro di Duino Aurisina

DuinoBook si arricchirà di eventi dedicati al vino, elemento significativo della cultura locale e dei legami tra le comunità. Tra le iniziative in programma, spiccano le #Storiedivini, grazie alla sinergia con l’Associazione Nazionale Città del Vino. Il 27 marzo, presso l’infopoint di Sistiana, si terrà un incontro intitolato "Verticali del Vino", promosso dal Coordinamento delle Città del Vino Fvg, dove si discuterà dei vini provenienti da terre estreme, con la partecipazione di Enzo Giorgi, Coordinatore regionale Liguria Città del Vino.





La dodicesima edizione di Duino Book, presentata da Romita, si prepara a esplorare la tematica delle "Origini" nel 2025, un tema che si preannuncia ricco di iniziative nazionali e internazionali. Con ben 50 eventi già programmati, il festival mira a immaginare nuove e preziose interazioni con il territorio, facendo emergere le connessioni tra storia, tradizioni e identità culturale. Le origini di un territorio non sono semplici vestigia del passato; esse intrecciano la geografia, le risorse locali, e la memoria collettiva, creando un legame indissolubile tra popolazione e luogo.


Le migrazioni, fenomeno sempre presente nella storia dell'umanità, arricchiscono ulteriormente questo racconto complesso. Chi parte portando con sé i valori originari e chi arriva integrando nuove prospettive creano un dialogo vivace tra culture diverse. Questo intreccio di esperienze permette di riflettere su appartenenza e diversità, ponendo le basi per un confronto fecondo tra tradizione e modernità. Nel corso del tempo, la memoria si sedimenta e si evolve; le tradizioni e la lingua mutano, adattandosi ai cambiamenti demografici, economici e sociali. Raccontare le origini rappresenta quindi una chiave interpretativa fondamentale per la comprensione della nostra identità, così come per la costruzione di un futuro in armonia con la propria storia.


Gruppo Ermada Flavio Vidonis Sezione Borgo Hermada

ISONZO SOČA : MEMORIE DEI FRIULANI, STORIE DI UN VIAGGIO VERSO UNA SPERANZA" LE PRIME IMMAGINI DELL'INIZIATIVA CON LE FFF


L'edizione del 2025 si sviluppa su due traiettorie significative: "Storie di Pietre" e "Storie di Vini." La prima, in collaborazione con il Maggio dei Libri e il Ministero della Cultura, propone un programma innovativo che include libri, simposi, conferenze, performance di studenti e mostre. Quest’ultima si concentrerà sulle evoluzioni e novità negli studi relativi al territorio duinate, collaborando con università, ricercatori e gruppi di studio focalizzati su periodi storici cruciali, dalla Preistoria all'Età romana, fino agli eventi della Grande Guerra e all'industria della pietra del XIX secolo. In particolare le attività legate al Museo diffuso delle cave e della Pietra di Aurisina sottolineando l'importanza della pietra sia come materiale di costruzione che come simbolo di identità culturale.







La seconda traiettoria, "Storie di Vini," ospiterà il concorso "Racconti intorno al vino," commemorando la figura di NinoD’Antonio, Accademico, scrittore e Ambasciatore delle Città del Vino. Il filo conduttore del 2025 sarà incentrato sulla migrazione italiana, sia all'interno che all'esterno del paese, evidenziando le storie di italiani che hanno dato vita a aziende vinicole di successo oltre confine. Le migrazioni interne saranno altresì trattate, raccontando come uomini e donne abbiano riprodotto vigneti e cantine, mantenendo vive tradizioni e culture. Questo approccio valorizza le radici culturali italiane, rinforzando il senso di comunità attraverso la condivisione di storie e sapori.






In quest’ottica, si segnala la co-produzione con il Comune di Prepotto per il quinto concorso di racconti inediti ispirati allo Schiopettino, un vino storico di queste terre. Altri concorsi, come il Premio di Poesia e Narrativa "Di viti in vita" e l’iniziativa "Calici d’Autore," testimoniano l'impegno verso la valorizzazione del patrimonio enologico e culturale.




È con la convinzione che solo attraverso un costante accrescimento della rete di collaborazioni si possa sviluppare pienamente il potenziale di progetti così ambiziosi. Le storie, i luoghi e le persone si intrecciano in un’importante iniziativa di divulgazione umanistica, rendendo il festival Duino Book un palcoscenico ideale per riflettere sulle origini e il loro significato profondo nel mondo contemporaneo.











GLI ALTRI PROGETTI IN CORSO 






































CON IL SOSTEGNO DI 









DOPO IL CASTELLO DI DUINO LA MOSTRA DEDICATA AL 1954 FA TAPPA A MUGGIA

  Il programma degli eventi di febbraio del progetto "DUINO, TRIESTE 1954"

Prosegue con importanti iniziative nel mese di febbraio il Progetto “Duino, Trieste 1954” da Duino a Muggia coordinate dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis con il sostegno della Regione Fvg sul Bando dedicato a iniziative culturali legate alle celebrazioni del settantennale del ritorno della città di Trieste all’Italia.



Lunedì 3 febbraio alle ore 18.00 presso il Centro CommercialeMontedoro Freetime di Muggia, alla presenza delle autorità l’inaugurazione della Mostra “Muggia, Duino, Trieste 1954 – i giornali dell’epoca” con una introduzione storica degli eventi che si susseguirono da ottobre a novembre 1954. La mostra è realizzata con la collaborazione del Comune di Muggia.


 http://www.montedoroshoppingcenter

Venerdì 7 febbraio alle ore 18.00 presso il Museo d’arte moderna “Ugo Cara” a Muggia in concomitanza con la mostra “Città Nascoste – atlante dei campi profughi di Trieste (1947 – 1975) il primo dei due Concerti commemorativi del Coro Ana Nino Baldi “Trieste nel mio cuore”.

Lunedì 10 febbraio alle ore 17.00 al Villaggio del Pescatore (Ts) deposizione della Corona presso il Monumento dedicato ai Pescatori dell’Istria e a seguire presso la Sala Parrocchiale vicino alla Chiesa la presentazione del filmato e del volume “Rotta 230” Ritorno alla Terra dei Padri – Diari di Bordo” in collaborazione con il Comune di Duino Aurisina, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, il Gruppo Speleologico Flondar





Mercoledì 12 febbraio alle ore 17.30 presso lo Spazio Cultura di Borgo San Mauro – l’inaugurazione dell’estratto della mostra “Istria Ricordi”. Istria, ricordi è il progetto di una mostra dedicata alla storia della nascita del Borgo San Mauro e del Villaggio del Pescatore.





Mercoledì 12 febbraio alle ore 18.00 presso il Ristorante San Mauro alla presenza dello storico Lorenzo Salimbeni la presentazione del volume “Dove l’Italia non potè tornare 1954/2004 di Italo Gabrielli in collaborazione con il Comune di Duino Aurisina, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e l’Associazione Italo Gabrielli per la valorizzazione del patrimonio culturale dell’Istria Aps



Gli eventi coordinati dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis con il sostegno della Regione Fvg e il patrocinio del Comune di Duino Aurisina e il Comune di Muggia vede la collaborazione con l'Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, l’Associazione Italo Gabrielli per la valorizzazione del patrimonio culturale dell’Istria APS, del Comitato 10 Febbraio, del  Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000, del Comitato di Borgo San Mauro, del Gruppo Speleologico Flondar, del Lions Club Duino Aurisina.








 


“Dove l’Italia non potè tornare 1954 – 2024 di Italo Gabrielli

 Presentazione della ristampa dall’originale

 Trieste e la Venezia Giulia, liberate nel novembre 1918 dalla dominazione austro-ungarica, e poi annessi all’Italia, rimasero effettivamente uniti alla Patria fino all’8 settembre 1943. Subito dopo per queste terre di confine iniziarono tragiche vicende che gli altri italiani, coinvolti dalla catastrofe nazionale, non conobbero nella loro complessità. Governi e mezzi d’informazione stesero un velo di silenzio sugli eventi giuliano-dalmati del dopoguerra: soprattutto furono ignorati la continuazione delle persecuzioni jugoslave e gli Accordi ed i Trattati di cui ben poche clausole erano rispettose dei diritti dei cittadini italiani del confine orientale. Queste sono state disattese o cancellate da altri Accordi. Il 26 ottobre 2004 ricorre il 50° anniversario del ritorno dell’Italia a Trieste.

Dopo mezzo secolo, chi lo visse ricorda ancora quel giorno in cui le nostre lacrime di gioia per la fine di un’attesa durata undici lunghi anni si mescolavano con l’abbondante pioggia, che non ci impediva di applaudire festosamente bersaglieri e marinai sulle rive, nelle strade e nella Piazza dell’Unità d’Italia. La nostra felicità era però turbata da altre grosse nubi. Eravamo preoccupa ti per la sorte dell’ultimo lembo, il territorio Nord-occidentale dell’Istria non annessa alla Jugoslavia di Tito il 15 settembre 1947.

 In quella data, il Trattato di pace aveva ceduto tutta la Venezia Giulia e cioè gran parte delle Province di Trieste e di Gorizia, Pola e Fiume con le loro Province, incluse le isole di Cherso e Lussino, e la città di Zara in Dalmazia. L’Italia perdeva, oltre ai capo luoghi, le ridenti cittadine di Parenzo, Orsera, Rovigno, Fasana, Valle, Dignano, Pisino, Montona, Portole, Abbazia, Albona, Fianona, ecc. Erano stati staccati dall’Italia anche Trieste con il territorio da Duino a Cittanova d’Istria, per istituire il “Territorio Libero di Trieste” (TLT), che si trovava già diviso in Zona A, occupata dal Governo militare anglo-americano e Zona B da quello jugoslavo.

 Cinquant’anni fa l’Italia, la Jugoslavia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna decisero, con il Memorandum d’Intesa di Londra, di restituire, nemmeno integralmente, la Zona A all’amministrazione italiana, col ritiro delle truppe allea te, e di trasformare l’occupazione militare della Zona B in “amministrazione civile” jugoslava. In tale Zona, occupata già dal maggio 1945, sono situate le ridenti cittadine già indiscutibilmente italiane di Capodistria, Isola, Pirano, Umago, Cittanova, sulla costa, e nell’interno Buie.

 Il Memorandum definiva tali modifiche come una “sistemazione pratica”, ma Autorità romane e locali garantirono che si trattava di una soluzione provvisoria, in attesa dell’immancabile giustizia in un imprecisato domani. Tutti i giuliani conoscevano allora le violente persecuzioni alle quali gli jugoslavi avevano già sottoposto i cittadini, sia dei territori ceduti, sia della Zona B, creandovi un’atmosfera di terrore, e sapevano come i diritti umani e gli stessi Trattati ed Accordi fossero stati violati.

 La condanna di tale comporta mento jugoslavo, in un territorio ripetutamente confermato di maggioranza italiana, era stata registrata per la Storia dalla Dichiarazione Tripartita del 20 marzo 1948. Con questa gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, proponevano di porre fine alle persecuzioni, restituendo all’Italia l’intero Territorio Libero. Ma il Documento restò una buona intenzione e le violenze continuarono.

Non si poteva perciò illudersi, nel 1954, che l’atmosfera potesse migliorare nella Zona dove rimaneva la Jugoslavia, sia pure con una “amministrazione civile” e con l’impegno sottoscritto a rispettare i diritti umani, sotto il controllo dell’ONU. Il timore di quel 26 ottobre divenne presto realtà.

 Ai 300.000 esuli dai territori già ceduti ed a quelli che già avevano lasciato la Zona B si aggiunse la maggioranza dei suoi cittadini, che avevano resistito eroicamente per 10 anni. Furono così circa 50.000 gli esuli dalla Zona B, che vennero sventagliati anch’essi in Italia ed in tutto il mondo. In questo libretto è riassunta molto brevemente la particolare storia di queste terre, i motivi per cui gli italiani non poterono ritornarvi né 50 anni fa, né successivamente, per far conoscere i principali eventi come sono stati sofferti dall’intera popolazione di italiani, ai quali è stato negato il promesso plebiscito.

 I lettori, incontrando un esule istriano, fiumano o dalmata, capiranno quale sia stato il suo calvario, quanto sopravviva in lui il dolore per aver lasciato la terra dove sono rimaste le sue radici e l’amarezza per lo scarso impegno dei Governi a difendere i suoi diritti. Anche oggi, come cinquant’anni fa, il ricordo gioioso del ritorno dell’Italia a Trieste è unito alla sofferenza per la perdurante violazione, a danno di tanti italiani, del diritto di vivere nella propria terra, dove né l’Italia né gli italiani poterono ritornare